L’antica città carovaniera di Hatra, situata nel nord dell’Iraq a circa 100 km a sud di Mosul e riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, è stata visitata per la prima volta dalla sua liberazione dall’ISIS nell’aprile 2017 da una missione congiunta italo-irachena. Il team, composto da archeologi e architetti, opera sotto la guida di ISMEO – Associazione Internazionale per gli Studi sul Mediterraneo e l’Oriente, in collaborazione con il Direttorato Generale per le Antichità e il Patrimonio dell’Iraq, l’Università di Padova e l’Università di Siena. Il progetto è stato finanziato dalla Fondazione ALIPH (Alleanza Internazionale per la Protezione del Patrimonio nelle Aree di Conflitto, con sede a Ginevra).
Durante la missione è stato condotto un rilievo completo della superficie del sito, esteso su circa 7,3 km², utilizzando droni. Le immagini acquisite hanno una risoluzione di 3,5 cm per pixel per l’intera città e di 1 cm per pixel per l’area interna del temenos. È stato inoltre creato un modello 3D degli esterni degli edifici sacri e di due tra gli interni più significativi dei grandi Iwan. Le immagini, mostrate per la prima volta, risultano spettacolari e suggestive. L’obiettivo è suscitare un rinnovato interesse internazionale verso questo straordinario sito archeologico e richiamare l’attenzione sull’urgenza del suo restauro.