Nell’ambito del progetto “Forma Saepini”, il Parco Archeologico di Sepino è stato oggetto di una vasta campagna di indagini di remote sensing finalizzata a ottenere una caratterizzazione dettagliata del sottosuolo archeologico. Le indagini hanno previsto l’uso integrato della prospezione magnetometrica e del georadar (GPR), due metodologie complementari che, se combinate, forniscono una comprensione più completa e affidabile delle strutture sepolte e della stratigrafia urbana dell’area.
In totale sono stati rilevati circa 13 ettari con magnetometria e circa 10 ettari con GPR utilizzando antenne da 200 MHz e 600 MHz, garantendo la copertura di un’ampia sezione del parco archeologico. Le prospezioni geofisiche condotte a Sepino hanno fornito risultati estremamente significativi: la magnetometria ha permesso di individuare anomalie associate a strutture antropiche e materiali di interesse archeologico, mentre il GPR ha fornito importanti informazioni sulla stratigrafia e sulla profondità delle strutture sepolte. L’integrazione di queste metodologie con le informazioni archeologiche già disponibili ha permesso di massimizzare l’efficacia interpretativa dei dati, offrendo una visione completa e approfondita della stratigrafia urbana di Sepino.